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Gianluca Di Dio

La città di Andrej non esiste più. Tutto il suo mondo è stato spazzato via da una catastrofe seguita a una lunga guerra. L’unica possibilità di riavere una vita è offerta da una fantomatica corriera diretta verso nord, alla volta di un cantiere dove si sta realizzando un oscuro progetto universale: La Sublime Costruzione, che promette lavoro e benessere a chiunque voglia farsi assumere. Andrej e l’inseparabile amico Årvo s’imbarcano sull’enorme corriera bianca che li accoglie come una nave-dormitorio, sotto la guida di strane figure di reclutatori, iniziando così un’ipnotica e rischiosa traversata dell’infinita notte nordica. Il viaggio è lungo e la strada difficile, gli inganni e le illusioni si moltiplicano, i reclutati dovranno affrontare cinque tappe simboliche, cinque falsi approdi, ognuno dei quali ha come riferimento una peripezia di Ulisse. Tra ammalianti pescatrici, terre popolate da “sonnivori”, colossi dalla forza sovrumana e terribili maghe, un romanzo dalla potenza odisseica, un’affascinante fantasia sul senso della vita dal sapore buzzatiano.

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Interviste e recensioni

La Sublime Costruzione. (Intervista di Caterina Bonetti)

La Sublime Costruzione. (Intervista di Sergio Rotino)

La sfida del cantiere all’umanissima noia. (Recensione di Nicola H. Cosentino)

«Di Dio, insomma, non teme il lettore sconosciuto, né di apparire sconosciuto al lettore. Chi ha già letto un suo libro potrà certificare che, con La Sublime Costruzione, si sta formando un autore maturo, alternativo e consapevole; chi non lo conosce ancora scoprirà un intero immaginario, e un modo credibile di presentarlo. In entrambe le circostanze, “solo cose belle”.» (Leggi tutto)

Il viaggio verso Itaca isola che non c’è senza perdere la speranza. (Recensione di Piergiorgio Paterlini)

«C’è qualcosa in questa odissea, in questo romanzo felliniano, che non c’era, e non poteva esserci, nell’Odissea(Leggi tutto)

Il viaggio di Andrej, quasi un novello Ulisse. (Recensione di Mauro Trotta)

«La narrazione ha toni fortemente surreali e nelle vicende che si inanellano è agevole ritrovare una visione critica, a tratti sarcastica, di miti, valori, forme di vita della contemporaneità. Il linguaggio usato è estremamente letterario ma senza alcuna pretenziosità. Anzi, la lettura è scorrevole oltre che molto piacevole. (…) L’aspetto che più colpisce è per così dire la profonda “letterarietà” del libro, il suo esprimere l’elemento letterario della realtà e della narrazione.» (Leggi tutto)

La Sublime Costruzione (ovvero ciò che siamo). (Recensione di Giuseppe Di Matteo)

«Ci sono romanzi che rifiutano di farsi etichettare. Proprio qui sta la loro bellezza e, probabilmente, la loro forza. Resistere al tempo, rifuggire dalle mode e dalle tendenze letterarie (…) è ciò che rende chi si cimenta con le parole uno scrittore autentico. Gianluca Di Dio lo è, pochi dubbi al riguardo, anzi nessuno. (…) Non resta che (…) un applauso, meritatissimo, alla scrittura di Di Dio. Potentissima, degna di un artigiano. Ma anche figlia perfetta di ciò che, spiega Manganelli, è la letteratura: «Un artificio che racchiude, ad infinitum, altri artifici.» (Leggi tutto)

Lo scaffale di Andrea: La Sublime Costruzione. (Recensione di Andrea Cabassi)

«La Sublime Costruzione è un libro che sollecita l’immaginario, l’immaginazione e, spesso, fa sorgere in noi immagini impalpabili, cinestesiche. Immaginiamo i paesaggi nevosi e, in essi, ci inabissiamo; immaginiamo i silenzi che vengono descritti e abbiamo l’impressione di ascoltarli e così ci capita con le luci e i colori. Ci sono pagine che fanno risuonare corde molto profonde. (…) La scrittura è sempre molto elegante e ricca anche nei registri narrativi. (…) Esiste, poi, una dimensione simbolica. Però, grande pregio del libro, non sovrasta mai quella narrativa. La accompagna. (…) Il finale (di questo) avvincente e bel romanzo è (…) inaspettato, originale, un finale aperto e molto poetico. Un finale umano, molto umano.» (Leggi tutto)

Viaggio oltre la catasrofe. Un’Odissea dei nostri tempi. (Recensione di Valerio Ragazzini)

«L’invenzione di Gianluca Di Dio mi ha fatto pensare al Cavazzoni di Cirenaica, ma con un linguaggio poetico, semplice e efficace; insomma, è davvero ben scritto, e la poesia del linguaggio mi ha ricordato a tratti la prosa di Tonino Guerra, visionario ma sempre preciso, nitido come un sogno che finalmente riusciamo a ricordare al nostro risveglio.» (Leggi tutto)

Ciclopi, sirene e maghe nella riscrittura post apocalittica dell’Odissea: “La Sublime Costruzione” di Gianluca Di Dio. (Recensione di Giulia Pretta)

«Un esperimento di riscrittura ambizioso e ben riuscito. Da un’opera come l’Odissea per la quale qualunque riscrittura potrebbe sembrare un azzardo o una forzatura, Gianluca Di Dio crea un nuovo nostos: quello del ritorno al mondo di prima, ai ricordi che l’acqua ha spazzato via perché l’umanità ha sempre diritto a una speranza, a una sublime costruzione alla quale tendere.» (Leggi tutto)

Gianluca Di Dio / Odissea in autobus. (Recensione di Gioacchino De Chirico)

«Di Dio riesce a dare il meglio riprendendo lo stile e i toni del poema omerico per conferire alle riflessioni sulla vita e la morte una dimensione epica che ci libera dagli approcci spesso decadenti e intimisti di certa letteratura contemporanea. (…) L’autore mette in gioco una scrittura elegantissima, talmente bella da risultare un ristoro per il lettore.» (Leggi tutto)

La Sublime Costruzione: un nuovo viaggio verso la speranza. (Recensione di Giulia Carla De Carlo)

«Se Omero avesse avuto la possibilità di leggere La Sublime Costruzione (edito da Voland), sicuramente sarebbe stato fiero dell’autore, Gianluca Di Dio, e dell’omaggio all’Odissea. (…) La Sublime Costruzione è una storia cruda e onesta, un omaggio e una riscrittura ben riuscita, nonostante il paragone illustre che avrebbe potuto far paura. Invece, nessuna forzatura, nessun punto stridulo, un’ottima scrittura.» (Leggi tutto)

L’originale Odissea di Di Dio, un viaggio verso… l’inafferrabile (Recensione di Giovanni Di Marco)

«Ambizioso e sofisticato, un romanzo/miraggio, arguto e sperimentale, per chi vuole uscire dai soliti canoni di lettura. (…) Il tentativo di Di Dio però è veramente originale, perché la sua “Odissea” ha una chiave che si presta a molteplici interpretazioni. (…) Si tratta di un libro che si legge tutto d’un fiato per la prosa affascinante, l’ambientazione post-apocalittica e gli escamotage narrativi che invitano il lettore a giungere presto al fine dell’ipnotico viaggio.» (Leggi tutto)

Il cantiere sublime. (Recensione di Angelo Di Liberto)

«Gianluca Di Dio forgia il suo protagonista con gli strumenti magici della parola (…) Di Dio utilizza una lingua precisa e colta, ritma la frase contrappuntandola, creando ancoraggi con i suoni più che con le immagini. (…) Ogni dichiarazione dei personaggi sembra inscritta in un cifrario antico che rimanda ad altri personaggi mitici. (…) Se il mistero è insito in ogni viaggio, la Sublime Costruzione li contiene tutti.» (Leggi tutto)

Odisseo, o il suo doppio, alla ricerca del sé e della vita. (Recensione di Massimo Salvati)

«Una lettura fortemente consigliata. (…) I piani di lettura si moltiplicano e si incastrano, regalando chiavi di lettura inattese e da scoprire. (…) Un viaggio in un immaginario affascinante e frastagliato, reso con un linguaggio eterogeneo, a tratti babelico, e che fa di quest’opera una delle letture più interessanti degli ultimi tempi. Non a caso Voland, può vantare una serie di pubblicazioni invidiabili (vedasi gli ultimi Premi Strega Europei).» (Leggi tutto)

Storia di un’odissea contemporanea. “La Sublime Costruzione” di Gianluca Di Dio. (Recensione di Giovanna Albi)

«Il romanzo (…) ben descrive con toni incisivi e stranianti lo smarrimento che coglie una città alla fine di una guerra. (…) Una vera e propria riscrittura dell’Odissea (…) Il tessuto narrativo è ibrido, come lo è lo stile, con repentini azzardi verbali che si alternano e affondamenti linguistici che ne fanno un testo vivo, denso e saltellante. Oserei dire, un colpo di genio (…) Un’opera colta con la catarsi del lieto fine…» (Leggi tutto)

La sublime costruzione. (Recensione di William Bavone)

«La surrealità dell’ambiente circostante e gli eventi che si susseguono rappresentano un’impalcatura narrativa stupefacente. Gianluca Di Dio cuce il suo romanzo distopico sull’omerica odissea. Una sovrapposizione meravigliosa che spinge il viaggio di Ulisse verso una ridefinizione futurista ricca di riferimenti ai decenni contemporanei. (…) Di Dio dimostra uno stile ricercato con una forte osservazione della parola per marcare l’evocazione di immagini e sensazioni di un mondo decadente in cui ricostruirsi.» (Leggi tutto)

Un’Odissea post-apocalittica. (Recensione di Paolo Lago)

«Nel caso de La Sublime Costruzione l’impianto post-apocalittico (…) rispetto alle altre narrazioni che seguono questi tropi narrativi, possiede una marcata impronta onirica e visionaria. (…) Nel viaggio messo in scena dall’autore (…) le tappe di matrice odisseica sono ben funzionali e opportunamente inserite (…) una vera e propria immersione amniotica in un mondo onirico, cadenzato appunto dal sogno e dal sonno.» (Leggi tutto)

“La Sublime Costruzione”, la nostra. (Recensione di Laura Franchi)

«Gianluca Di Dio ci porta dunque in questo rocambolesco e fantasioso viaggio, una metafora che è un inno alla bellezza della vita, a prescindere da quel che accade, alla bellezza del solo vivere in sé, in cui tutto può diventare meraviglia.» (Leggi tutto)

La Sublime Costruzione: l’Odissea di Andrej Nikto. (Recensione di Tommaso Natale)

«La potenza del libro di Gianluca Di Dio risiede nella sua capacità di trasporre quel poema dai caratteri universali in un contesto più urbano, narrando il disagio dell’uomo. (…) Nel libro di Gianluca Di Dio non c’è spazio però per creature irrealistiche, l’ignoto proviene da qualcosa in realtà di molto più umano, molto più concreto. (…) Quello che l’autore ha fatto è stato rendere la vicenda di Ulisse ancora più umana, dove non esistono eroi, o meglio eroi per come vengono comunemente intesi, ma solo uomini comuni in cerca di una vita migliore.» (Leggi tutto)

Gianluca Di Dio – La Sublime Costruzione. (Recensione di Daniele Ferriero)

«Una strabordante discesa psichedelica verso un’apocalisse già avvenuta e considerata (…) tra l’elegia iperreale e grottesca di Antonio Moresco, la leggerezza dell’invenzione nel postmoderno più sbarazzino e le tappe simboliche di un viaggio maldestramente eroico. (…) Bizzarro, lisergico, sentito…» (Leggi tutto)

Gianluca Di Dio, La Sublime Costruzione. (Recensione di Elio Bussolino)

«Un nuovo e stentoreo contributo alla letteratura postapocalittica (…) Una sorta di poema in prosa (…) Un racconto che procede a ritmo vertiginoso mulinando personaggi e scene degne delle più famose e inquietanti allegorie di Hieronymus Bosch e delle tavole di Mètal Hurlant(Leggi tutto)

La Sublime Costruzione. (Recensione di Matteo Zanini)

«Gianluca Di Dio fonde il richiamo dell’epica all’attrattiva della distopia proponendo La Sublime Costruzione al suo pubblico dalle orecchie tese, in ascolto del verbo di un Omero del XXI secolo.» (Leggi tutto)

La sublime costruzione di Gianluca Di Dio. (Recensione di Antonio Esposito)

«L’impresa di Gianluca Di Dio con La Sublime Costruzione determina fortemente l’appartenenza dell’autore a una tradizione letteraria che cerca, seppure attraverso i codici del moderno, di raccontare l’uomo – e le vicende umane, di conseguenza – attraverso quei topoi che sono ben radicati nell’immaginario collettivo.» (Leggi tutto)

Media

31/12/2021 Fahrenheit, Rai Radio 3, Libro del giorno

14/01/2022 Qui comincia, Rai Radio 3

25/02/2022 Libreria Le mille e una pagina di Mortara (PV), diretta facebook con Laura Fedigatti

31/01/2022 Libreria Iocisto di Napoli, diretta facebook con Viviana Calabria

19/01/2022 Lib-r-eriamoci, rassegna letteraria di Alberto Trentin e Chiara Stival, diretta Facebook

14/12/2021 Letture Metropolitane, intervista su Radio Elettrica

11/12/2021 Bla Bla Libri, diretta Instagram di thebooklover_it

15/12/2021 TG 5 La Lettura, intervista con Carlo Gallucci

Galleria

Gianluca Di Dio è nato a Parma e vive a Bologna. Ha pubblicato scritti su varie riviste e quotidiani. Un suo testo teatrale, J. C. Woyzeck: un cane smarrito si aggira per l’Europa, è stato rappresentato in Italia e all’estero, tradotto in tedesco e pubblicato in Germania (München, Theaterstückverlag, 1995). Nel 2002 è stato selezionato per la Xª edizione di Ricercare-Laboratorio di Nuove Scritture. L’anno dopo ha pubblicato il primo romanzo: L’Emiliano innamorato (Ravenna, Fernandel, 2003) e Senza titolo, un rap poetico dedicato a Jean-Michael Basquiat (Bologna, Art’E’, 2003). Suoi racconti sono inseriti in varie antologie: Resistenza 60 (Ravenna, Fernandel, 2005); La memoria fugge in là… (Bologna, Alberto PerdisaEditore, 2005); Parma Noir (Parma, MUP Editore, 2005); e Sangue corsaro nelle vene (Imola, Bacchilega Editore, 2006). Nel 2010 è uscito il suo secondo romanzo: Prospero (Ancona, Italic-Pequod); e nel 2019 il terzo: Più a est di Radi Kürkk (Roma, Voland).

Romanzi precedenti

Rimasto improvvisamente orfano di tutta la famiglia, il giovane Lucio cerca di trovare un senso per quanto è accaduto e capire cosa fare ora della propria vita. Abita a Luz, un paese sulla riva di un grande fiume che per giorni si gonfia di pioggia minacciando di esondare da un momento all’altro e divorare tutto. L’incontro con il dottor Cervellati, unico dentista della zona, che lo conosce fin da bambino, sarà decisivo per lui. Oscuro e carismatico, Cervellati gli consegna infatti un misterioso racconto scritto dal padre del ragazzo di cui era il migliore amico… Un romanzo originale, una favola nera che racconta la continua, delirante, a tratti comica ricerca di una via di fuga dalla catastrofe ineluttabile che incombe sull’umanità.

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Prospero è un operaio che subisce un sopruso nella fabbrica dove lavora e, scontratosi con un sistema giudiziario guastato da familismi e corruttele, alla fine di un iter profondamente iniquo, decide di farsi giustizia da solo. In un susseguirsi di eventi che ben ricostruiscono il periodo più rivoltoso e violento della recente storia d’Italia, Prospero darà vita a una vendetta cieca e ineluttabile. Con le sue azioni terroristiche conquisterà gli onori delle cronache ma dovrà pure scontrarsi con l’immancabile e durissima reazione dello Stato. Prospero è la storia di un uomo giusto che per difendere il proprio diritto si trasforma in uno spietato terrorista. Un racconto epico che indaga sull’effimera linea di confine che separa senso di giustizia e furore di vendetta, agli albori degli anni di piombo: un’epoca che ha fatto di questo confine la trincea di un’intera generazione.

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Emiliano è un bambino di undici anni attratto senza scampo da Anita, una coetanea bellissima e sfuggente. Con l’aiuto degli amici del “mucchio”, Emiliano cerca in tutti i modi di conoscerla e conquistarla, ma una serie di disavventure gliela faranno sembrare un miraggio irraggiungibile. Un giorno però sarà lei a presentarsi, improvvisa e inaspettata, cancellando in un attimo tutti i retaggi e i rituali dell’infanzia. Un romanzo d’avventure fatto di ribellioni e primi amori che riprende la tradizione epica dei grandi cantori padani.

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